venerdì 9 settembre 2011

L’epopea dei mostri nel cinema italiano

I mostri (1963)
I nuovi mostri (1976)
I mostri oggi (2009)


I mostri (1963) di Dino Risi, interpretato da Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, è una satira graffiante della società italiana condotta su un registro eccessivo e piena di comicità surreale. Dino Risi con stile semplice, lineare ed essenziale racconta un’Italia zeppa di difetti e con poche virtù, immortalando gli anni del boom e confezionando una galleria di mostri prodotta dal sonno della ragione. Episodi geniali e memorabili, alcuni brevissimi, altre vere e proprie figure epocali che caratterizzano l’uomo medio italiano degli anni Sessanta. Un film scritto e sceneggiato da Age (Agenore Incrocci), Scarpelli, Elio Petri Ettore Scola e Ruggero Maccari. Fotografia di Alfio Contini. Venti episodi per descrivere con immagini al vetriolo l’Italia del boom, tra cinismo, satira politica e problemi di piccola miseria quotidiana. Molti personaggi restano nell’immaginario collettivo, come il pugile suonato di Gassman, ma ogni sequenza viene girata con lo scopo di far ridere e pensare.


L’educazione sentimentale tratteggia un padre amorale (Ugo Tognazzi) che vede ritorcersi contro di sé gli insegnamenti negativi dati al figlio (il piccolo Ricky Tognazzi). La raccomandazione vede all’opera Vittorio Gassman e la spalla per antonomasia Franco Castellani per rappresentare la figura di un attore che rifiuta di aiutare un collega in disgrazia. Il mostro è un flash Tognazzi - Gassman immortalato dalla foto di due sciocchi carabinieri dopo aver compiuto un arresto. Come un padre presenta sulla scena Ugo Tognazzi e Lando Buzzanca per interpretare una storia di corna e di amici fedifraghi.


Presa dalla vita mostra un Gassman regista intellettuale che fa rapire una vecchietta (Maria Mannelli) per giocare sul realismo delle sequenze. Il povero soldato è una mirabile interpretazione di Tognazzi che vende alla stampa le confessioni della sorella prostituta, morta assassinata. Che vitaccia è un assolo di Gassman nei panni di un baraccato romano che preferisce il calcio al lavoro. La giornata dell’onorevole è satira politica graffiante interpretata da Tognazzi nei panni di un democristiano che occulta le prove di un reato. Nel cast ci sono anche Yacinto Yaria e Ugo Attanasio.


Latin Lovers vede interpreti Tognazzi e Gassman, due conquistatori da spiaggia beffati. Testimone volontario racconta la perfidia di un avvocato (Gassman) che per poco non fa andare in galera un poveraccio (Tognazzi), reo di aver testimoniato contro il suo assistito. Marisa Merlini è la moglie. I due orfanelli vede all’opera Vittorio Gassman e Daniele Vargas come mendicanti: il primo rifiuta di far operare il compare cieco per non perdere i guadagni. L’agguato descrive il perfido vigile urgano Ugo Tognazzi che perseguita Mario Cecchi Gori.


Il sacrificato è interpretato da un Gassman in gran forma che abbandona l’amante ma presenta la questione come se lo facesse per lei. Altre interpreti: Rica Dialina e Françoise Leroy. Vernissage mostra Ugo Tognazzi mentre inaugura la 600 andando a puttane. La musa parla di premi letterari vinti per meriti non artistici ed è interpretato da Gassman. Scenda l’oblio rappresenta un altro laido individuo (Tognazzi) che pensa alla propria villa mentre guarda un film sui massacri nazisti. Luisa Rispoli è la moglie. La strada è di tutti identifica Gassman con un ipocrita pedone.


L’oppio dei popoli mostra un marito cornuto incollato alla televisione e una moglie fedifraga (Michèle Mercier ) che riceve l’amante (Marino Masè). Il testamento di Francesco racconta la storia di un frate come Gassman che non possiede umiltà francescana e finisce in televisione. Riccardo Paladini ricore il ruolo della spalla. La nobile arte è il miglior episodio del film, che vede protagonisti Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Mario Brega e Lucia Modugno. L’interpretazione da pugile suonato che fornisce Gassman è da manuale, ma pure Tognazzi non è da meno ed è il più mostruoso dei due, visto che convince l’amico a tornare sul ring dopo molti anni di inattività. Il vecchio pugile finirà su una sedia a rotelle. Dino Risi gira altri due episodi interpretati da Tognazzi: Il cerbero domestico e L’attore, ma non sono mai stati editati e restano solo come frammenti.


I nuovi mostri (1977) è un tentativo di rivitalizzare la commedia all’italiana a episodi compiuto da Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola. Soggetto e sceneggiatura di Age, Scarpelli, Maccari, Zapponi e Scola. Fotografia di Tonino Delli Colli. Montaggio di Alberto Gallitti. Musiche ispirate di Armando Trovaioli. Questa volta si tratta di quattordici brevi episodi che hanno come tema le meschinità dell’italiano medio, girati quindici anni dopo il grande successo de I mostri. Gli attori sono bravi, ma il film non sempre colpisce nel segno e spesso i segmenti cinematografici sono brevi parodie dotate di poco spessore.


Tantum ergo di Dino Risi si basa sulle doti recitative di un grande Gassman, carismatico cardinale che riduce all’obbedienza una parrocchia periferica. Luigi Diberti è il prete operaio. Autostop di Mario Monicelli mostra la bellezza prosperosa di Ornella Muti nei panni di un’autostoppista che si finge un’evasa per non essere molestata ma viene uccisa da un’automobilista sporcaccione (Eros Pagni). First Aid (Pronto Soccorso) di Mario Monicelli presenta un grande Alberto Sordi nei panni di uno snob fuori dal mondo che incontra un ferito e non riesce a farlo accettare da nessun pronto soccorso. Alla fine decide di riportarlo dove l’aveva trovato.


Hostaria di Ettore Scola è l’episodio più laido e il più memorabile, perché vede Gassman e Tognazzi - gestori omosessuali di una trattoria alla moda - fare a botte per gelosia in cucina e servire agli ignari clienti cibi pieni di sporcizia. Sono interessanti l’uso del ralenti e alcune citazioni del cinema muto. Come una regina di Ettore Scola presenta Sordi nei panni di uno sporco individuo che si libera della madre e la rinchiude in un pessimo ospizio. Senza parole di Dino Risi vede un terrorista (Yorgo Voyagis) compiere un attentato fingendo amore per una hostess (Ornella Muti). Ottima la musica e la recitazione senza ricorrere a parole.


L’uccellino della Val Padana di Ettore Scola vede un marito impresario (Tognazzi) fare di tutto per sfruttare le doti della moglie cantante (Orietta Berti), anche quando soffre un abbassamento di voce. Con i saluti degli amici è un rapidissimo flash di Dino Risi che mostra Gianfranco Barra - ucciso a fucilate da mafiosi - negare in punto di morte di essere stato vittima di un attentato. Elogio funebre di Ettore Scola è  l’episodio più interessante e sembra una metafora della fine della commedia all’italiana. Un attore muore e un gruppo di colleghi improvvisa una recita davanti alla sua tomba, come se fosse una pochade.


Alcuni episodi del film vengono censurati e ancora oggi non vengono inseriti nella versione che circola in televisione. Tra questi citiamo Il sospetto di Ettore Scola, interpretato da Vittorio Gassman, che racconta la storia di un commissario e di un sottoposto specializzato in pernacchie. Pornodiva di Dino Risi, interpretato da Eros Pagni, è un altro segmento fantasma che immortala un padre mostruoso che per 4 milioni vende la figlia a un regista hard. Cittadino esemplare di Ettore Scola è un episodio non recuperabile che mostra Vittorio Gassman così impegnato a seguire il telegiornale da non curarsi del vicino accoltellato. Mammina mammona di Dino Risi è interpretato da Ugo Tognazzi e Nerina Montagnani e mostra due barboni che finiscono in manicomio. L’ultimo segmento scomparso è Sequestro di persona cara di Ettore Scola con Vittorio Gassman finto marito distrutto dal dolore dopo il sequestro della moglie.


I nuovi mostri può essere letto come una metafora della morte della commedia all’italiana, soprattutto per l’episodio finale (Elogio funebre), interpretato da Alberto Sordi, che guida alcuni comici di varietà a improvvisare uno sketch davanti alla bara di un collega. Il film viene realizzato per raccogliere fondi utili a pagare le cure mediche per lo sceneggiatore Ugo Guerra, gravemente malato. Per questo motivo registi, attori e sceneggiatori (Age, Scarpelli, Maccari, Zapponi e Scola) non chiedono comensi di sorta. La versione originale del film è una rarità, perché molti episodi sono stati massacrati dalla censura (Pornodiva) e in alcuni casi eliminati (Il sospetto). Tra gli attori principali: Alberto Sordi, Ornella Muti, Ugo Tognazzi, Gianfranco Barra, Nerina Montagnani, Eros Pagni, Yorgo Voyagis e Vittorio Gassman.


Nel 2009 Enrico Oldoini gira I mostri oggi per riproporre la formula a sketch de I mostri e I nuovi mostri, ma il risultato è davvero pessimo e inutile (anche dal punto di vista economico). Gli sceneggiatori sono Oldoini, Franco Ferrini, Giacomo Scarpelli, Silvia Scola e Marco Tiberi. La pellicola è un abbozzo superficiale di cattiveria contemporanea, spesso qualunquista e mai graffiante. Barzellette che ispirate a film del passato che non centrano bersagli importanti e non stigmatizzano i mali della società contemporanea.


Tra gli attori: Diego Abatantuono, Carlo Buccirosso, Angela Finocchiaro, Sabrina Ferilli, Massimo Ghini, Giorgio Panariello, Enzo Cannavale, Claudio Bisio, Neri Marcoré e Marco Gacometti. Citiamo alcuni esempi di squallore. Il vecchio e il cane vede una famiglia che parte per le ferie abbandonare nonno e cane in una piazzola autostradale. Padri e figli parla in modo approssimativo di omosessualità. La fine del mondo fa recitare buona parte del cast ma la comicità è ai minimi storici. Caricaturale e televisivo, come la maggior parte del cinema comico italiano contemporaneo. Fortunatamente è passato inosservato. 

Gordiano Lupi

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