martedì 4 febbraio 2014

Conviene far bene l’amore (1975)

di Pasquale Festa Campanile


Regia: Pasquale Festa Campanile. Soggetto: Pasquale Festa Campanile (romanzo omonimo). Sceneggiatura. Pasquale Festa Campanile, Ottavo Jemma. Fotografia: Franco Di Giacomo, Angelo Samperi. Montaggio: Sergio Montanari, Vanda Olasio, Roberto Puglisi. Musica: Fred Bongusto. Canzoni: L’appuntamento, interpretata da Ornella Vanoni, altri motivi di Bruno Lauzi. Scenografia: Ezio Altieri, Cristiana Lafayette. Costumi: Ezio Altieri. Aiuto Regista: Neri Parenti. Produzione: Clesi Cinematografica. Produttore: Silvio Clementelli. Durata: 106’. Prima Nazionale: 27 marzo 1975. 

 
Interpreti: Luigi Proietti, Agostina Belli, Christian De Sica, Eleonora Giorgi, Adriana Asti, Mario Maranzana, Enzo Robutti, Mario Scaccia, Mario Pisu, Franco Agostini, Quinto Parmeggiani, Pietro Tordi, Oreste Lionello, Loredana Martinez, Gino Pernice, John Karlsen, Armando Bandini, Monica Strebel, Roberto Antonelli, Franco Angrisano, Aldo Reggiani, Franco Mazzieri, Salvatore Puntillo, Pupo De Luca, Leo Frasso, Ettore Carloni, Vincenzo Maggio, Tom Felleghy.

  
Pasquale Festa Campanile sceneggia il suo romanzo omonimo di successo e gira un ottima commedia erotica di taglio fantastico, interpretata da attori molto in forma. Siamo nei primi anni Duemila, il mondo è rimasto senza energia, le famiglie si riuniscono per abitudine davanti a un televisore spento, le automobili sono oggetti da collezione, le lampadine puro antiquariato, i più ricchi si spostano a cavallo e in calesse. Enrico Nobili (Proietti) è un brillante scienziato, scopre che il rapporto sessuale genera energia in grado di riportare luce, elettricità e mezzi di trasporto nel mondo. I primi esperimenti sono compiuti in laboratorio, approfittando della disponibilità di Piera (Giorgi), un’assistente giovanissima molto vogliosa, poi si cercano vere e proprie cavie. Lo scienziato prova il metodo di sua invenzione a casa con la moglie (Asti) e si rende conto che l’atto sessuale mette di nuovo in funzione il vecchio stereo. 

 
I due amanti ideali vengono individuati scientificamente, interpretati molto bene da Christian De Sica e Agostina Belli, entrambi sessualmente attivi, ma con il limite che finiscono per innamorarsi. Alla fine lo scienziato rivela la sua scoperta alle autorità e persino a un cardinale (Scaccia) che accetta il fatto compiuto per il bene dell’umanità. Le due cavie erotiche vengono rapite dai servizi segreti americani, interessati alla scoperta, ma subito dopo lo scienziato vince il Premio Nobel e viene acclamato come salvatore dell’umanità. Finale con intenzioni sociopolitiche


Quando si scopre che il sentimento riduce l’energia, lo scienziato apostrofa il cardinale: “Adesso avete qualcosa da proibire!”. Le regole morali vengono capovolte. Sarà lecito accoppiarsi solo per fini sessuali, senza implicazioni sentimentale. Proietti conclude sarcastico: “Adeso non è più proibito. Vuoi vedere che non lo vuol più fare nessuno?”. Frecciata che colpisce oscurantisti e censori.


Parte della critica ha detto che Conviene far bene l’amore è “una commedia erotica con elementi fantascientifici debitrice delle teorie di Wilhelm Reich”. Per Fantafilm: “Satira e fantapolitica si mescolano in questo racconto tratto da un romanzo di successo. Ma se sulla pagina la storia funziona, sullo schermo si sviluppa ben presto sui binari della commedia erotica perdendo via via mordente e interesse”. 


A nostro parere siamo nel campo della commedia grottesca arricchita di elementi erotici e fantastici, una vera e propria commistione di generi basta su comicità slapstick (Lionello che fa il rumore dell’auto con la bocca, la Giorgi vogliosa fino all’eccesso, gli atti sessuali più ironici che erotici…), molto nudo (Giorgi e Belli si contendono la palma dell’interpretazione più esplicita, ma anche Asti non è da meno) e momenti di cinema surreale. Bravi gli attori, su tutti un Proietti mattatore, anche se il giovane De Sica sta crescendo, contornati da attrici disinibite, ma anche da buoni caratteristi della commedia sexy. Divertenti apparizioni di Lionello, Scaccia e persino di un’irriconoscibile Loredana Martinez. La morale comica del film ribalta il sentire comune: la famiglia non basta, il sentimento è negativo, occorrono depravazione, lussuria e comportamenti disinibiti per far progredire il mondo. Pasquale Festa Campanile - che ha sempre fatto dell’erotismo la sua cifra stilistica - si toglie qualche sassolino dalle scarpe, attacca la Chiesa cattolica e la rigida mentalità comunista. Infatti, se è vero che il sesso sarà alla base del progresso, avremo comunque un tabù da condannare: il sentimento, definito un pericoloso retaggio piccolo borghese.  




Un film da recuperare per sorridere e riflettere sulla società degli anni Settanta, anche se critici colti come Paolo Mereghetti (una stella e mezzo) parlano di “un difficile equilibrio tra la farsa pecoreccia ricca di nudi e il pamphlet di costume”.

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

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